“L’unico che può dirti ‘non puoi vincere’ sei tu e non devi ascoltarlo”, ha detto la multiplista Jessica Ennis-Hill.
In contesti di svantaggio personale o sociale lo sport è veicolo privilegiato di inclusione: accoglie e orienta tutte le abilità, dribbla pregiudizi ed educa alla cultura del vincere e del perdere affinché coraggio e determinazione prevalgano su emozioni di paura e atteggiamenti di dipendenza.
Per concludere le attività del progetto “Quante Strade” il Dipartimento di Sostegno del Liceo Tedone ha deciso di non parlare di inclusione, ma di osservarla nella pratica coinvolgendo studenti e docenti in modo spontaneo e gioioso.
E allora “tutti in campo” per una giornata sportiva orientata alla libera espressione di ciascuno, con i propri limiti e le proprie potenzialità. Nel conseguimento di questo obiettivo si è rivelato prezioso il contributo della “Lega del Filo d’oro” e di “Gocce nell’oceano”, associazioni ONLUS che operano sul nostro territorio grazie al sapiente lavoro di operatori specializzati in psicomotricità e numerosi volontari.
Gli studenti si sono lasciati appassionare dal percorso ad ostacoli progettato dalla Lega del filo d’Oro e dal mini torneo tra squadre eterogenee composte da studenti del Liceo Tedone e atleti professionisti della squadra AutoMurgia Baskin di Corato (recentemente qualificata alle finali Nazionali di Coppa Italia).
Condivisione e socialità hanno caratterizzato anche il torneo di tennis tavolo con squadre miste di docenti e studenti, che ha dato avvio alla mattinata. Un modo per sperimentare la scuola non solo come luogo di formazione e valutazione di prestazioni, ma anche come comunità educante, informale, aperta e tollerante. Uno spazio di vita autentica.
Domenico Tamborra