Cracovia, città millenaria, ha accolto le classi 5^B e 5^E del Liceo Tedone in un itinerario alla scoperta dei tesori della Polonia e di una storia che ha segnato il corso dell’Europa. Un viaggio d’istruzione che è stato un’immersione profonda ed emozionante nel patrimonio culturale polacco, tra memoria, arte, architettura, leggende e tradizioni.
La visita al campo di lavori forzati Auschwitz, seguita da quella al campo di sterminio Birkenau, racconta Antonio Di Domenico (classe 5^B), ci ha consentito la riflessione dal vivo su una ferita aperta nella memoria collettiva, sull’agghiacciante deriva di ogni negazione delle libertà e delle dignità umane più semplici e, oggi, assunte per certe. Un potente messaggio veicolato dalle sezioni divisorie del campo, con strutture, fotografie e oggetti di cruda rimembranza dell’orrenda condizione delle vittime del tempo: “nell’ accorato silenzio circostante, siamo stati accompagnati nella riflessione sulle atrocità perpetrate in quei luoghi e sistematicamente condotte, in un’ignobile indifferenza generale, attraverso le distorte note di un’occulta politica dell’immagine. Queste profonde testimonianze della storia saranno l’indelebile promemoria degli abissi a cui può discendere l’umanità quando vengono attivati i meccanismi della disumanizzazione e rappresenteranno il monito ad agire per fare la differenza, agire ciascuno quotidianamente e instancabilmente, affinché le fondamentali libertà e i diritti umani non vengano più violati”.
Ma Cracovia è anche una città vibrante, piena di vita e di speranza, di bellezze naturalistiche e paesaggistiche. Suggestiva la visita alle Miniere di Sale di Wieliczka. Profondissimi scavi hanno modellato particolari architetture che si snodano tra oltre 300 km di gallerie e sono traccia di un’azione umana consolidata e incessante, capace di penetrare la roccia nel tempo e donarle nuove forme polifunzionali. Da cappelle sotterranee e sculture di personaggi illustri che hanno contribuito alla storia della miniera, ad impalcature in legno con funzione di sostegno ed estetica, a chioschi allestiti nei meandri, la miniera diventa centro di scambio e battello di servizi.
Passeggiare nel centro storico, nucleo pulsante della città con i suoi studenti universitari, le piazze in cui echeggiano la magia artigianale e la storia commerciale della Polonia, le chiese e il palazzo vescovile da cui si affacciava Karol Wojtyla, il quartiere ebraico di Kazimierz e il maestoso castello di Wawel, sfondo di interessanti racconti, è stato come passeggiare nel Medioevo europeo e in un mosaico culturale che insegna come ogni identità si rafforzi proprio nello scambio con i vicini, attraverso i contatti, la convivenza pacifica, le lotte affrontate con dignità e resilienza, nella consapevolezza che una cittadinanza attiva e responsabile è il fondamento di una società in continua evoluzione.
Rosaria Bucci