Le politiche di accoglienza e il diritto alla cittadinanza dei minori figli di migranti sono stati al centro di un interessante dibattito al Liceo Tedone per celebrare la “Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’adolescenza”.
Ospiti dell’evento il sindaco di Ruvo, prof. Pasquale Chieco, il sindaco di Corato, prof. Corrado Debenedittis, il prof. Antonio Ciniero, docente di sociologia dell’immigrazione presso l’Università di Bari, Vincenzo Rutigliani, presidente della Comunità Oasi2 San Francesco, Maurizio Moscara, responsabile dell’Associazione Periplo ODV, Domenico Curci, Assessore al benessere e giustizia sociale del Comune di Ruvo di Puglia.
L’evento, fortemente sostenuto dalla prof.ssa Domenica Loiudice, Dirigente Scolastica del Liceo Tedone, Istituto che ha accolto nel 2022 un gruppo di studente ucraini e che costantemente accoglie studenti di varie nazionalità, in un armonioso esempio di integrazione e accoglienza, è nato dall’iniziativa promossa dal Consiglio Comunale di Ruvo di Puglia di approvazione di un regolamento per il riconoscimento della cittadinanza civica ai minori figli di immigrati residenti a Ruvo di Puglia.
“Nessuno sceglie di essere un migrante. Dietro ogni migrante c’è una storia di dolore, di sogni, di speranza. Dietro ogni migrante c’è una persona, un’anima e non solo carte, burocrazie e permessi” ha raccontato Majia, giovane studentessa tedoniana proveniente dall’Ucraina. Sul palco anche Samantha di nazionalità albanese e Fatna, nata a Ruvo di Puglia, da genitori marocchini che ha dovuto aspettare il compimento dei 18 anni per essere riconosciuta come cittadina italiana.
La loro preziosa testimonianza ha consentito ai giovani liceali di confrontarsi e dibattere su temi pregnanti di attualità come la cittadinanza, l’accoglienza, l’integrazione e le migrazioni, riflettendo su come le stesse politiche arretrate, basate sul principio dello “ius sanguinis”, considerino diritti, quali la cittadinanza, un vero e proprio premio.
Laddove il diritto e la libertà a restare nella propria terra o a migrare devono essere riconosciuti a ogni uomo e a ogni donna perché il desiderio di vita di ogni uomo deve essere accompagnato dalla libertà di poterlo realizzare.
“Costruire ponti ed abbattere muri” questa la visione e la strada su cui orientare i nostri passi: il desiderio di vita di ogni uomo deve essere tutelato e riconosciuto in quanto diritto, non come dono al compimento della maggiore età.
Rosaria Bucci