Quanti? Tanti! Un viaggio numerico con Sandra Lucente

Tra l'infinitesimale e l'infinito

Tra contare e rac-contare non vi sono spigolose inconciliabilità. Conto e rac-conto sono interlocutori di un unico dialogo fra due culture che, nella comune ricerca di risposte e di senso, fanno appello in egual misura a metodo, impegno e pazienza. Perché una matematica non raccontata rischia di implodere. E, viceversa, una letteratura che non sappia far da conto non aiuta a comprendere quali potenti strumenti di libertà e di democrazia siano il saper contare e rac-contare con precisione per poter esercitare il “diritto di contare”.
Lo rac-conta alle classi terze e quarte e alle studentesse e agli studenti del progetto lettura “Al Tedone con l’Autore” Sandra Lucente, Professoressa Associata di Analisi Matematica presso il Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università degli Studi di Bari, durante una lectio che, mettendo “ordine” fra gli ordini di grandezza e le potenze del dieci, ha fatto luce sulla potenza delle domande nella ricerca matematica e nel senso comune.
Reduce dalla pubblicazione del suo ultimo libro, “Quanti? Tanti! Le potenze di dieci e la potenza delle domande”, nella cinquina finalista del Premio Asimov 2025, Sandra Lucente ha guidato i giovani tedoniani in un’avventura attraverso i numeri e le vite di grandi scienziati e scienziate. Esplorando con vari aneddoti le immense distanze cosmiche e le minuscole dimensioni atomiche che si esprimono nelle potenze positive e negative del 10, la professoressa ha esortato a non smettere mai di contare e rac-contare insieme, per poter ordire una trama interdisciplinare che ci aiuti “a riappropriarci di un sapere unico e corale, capace di andare oltre i limiti delle proprie convinzioni”. Nell’incantata fusione di vastità scientifica e narrazione aneddotica e senza mai flettere il rigore scientifico, il rac-conto di Sandra Lucente ha reso accessibili concetti complessi e misure inimmaginabili grazie alla chiarezza comunicativa e al dialogo diretto. Ponendo domande fondamentali sulla quantità, la Lucente ha replicato in Auditorium la struttura del libro: la tipica domanda maieutica rivolta all’esperto che, lungi dall’aspettarsi risposte esatte (“ho sempre sostenuto”, dice nel libro George Cantor, “che in matematica l’arte del porre domande sia più preziosa della sfida nella risoluzione dei problemi”), destabilizza dalle facili certezze e reimposta attraverso il semplice “dipende” il percorso della ricerca generativa. È un numero grande o piccolo 100? “Dipende”. Se devo imparare a memoria i 100 Canti della “Divina Commedia” o solo 100 versi. Tante le domande generate dai racconti della Lucente, come quella di Federica che, ispirata dai racconti di Ipazia, Sofia Kovalevskaya e Rita Levi-Montalcini, chiede alla professoressa quali altre barriere e preclusioni di genere si debbano abbattere nel mondo della matematica per superare il gender gap. La risposta è nella domanda, proprio in quel “diritto di contare” che queste scienziate hanno espresso attraverso il loro genio, la ferma determinazione e soprattutto il coraggio delle loro vite.
Ascoltando Sandra Lucente e leggendo i suoi rac-conti che spaziano da Archimede a Turing, ci rendiamo conto dell’infinita complessità dell’universo e della nostra minuscola, ma affascinante, posizione al suo interno. Impariamo a guardare con stupore oltre le apparenze, a scoprire lati invisibili del reale, a superare il disagio che si avverte davanti all’apertura di 60 ordini di grandezza con numeri così estremamente grandi o vertiginosamente piccoli da non essere minimamente immaginabili eppure a voler ancora immaginare oltre per non essere mai, come dice nel capitolo sulle figure autosimili, mai mai “ripetitivi”.
Grazie TANTE, Professoressa Lucente!